Il progetto di riqualificazione di Cascina Molino San Gregorio nasce da un forte desiderio, condiviso dai promotori dell’omonimo Consorzio: restituire alla città uno spazio pubblico, per anni rimasto semi-abbandonato, per farlo tornare a essere un bene comune, dove sperimentare una nuova proposta sociale, che unisca la capacità di rispondere ai bisogni delle persone più fragili con la voglia di partecipazione, impegno e aggregazione dei cittadini.
IL PROGETTO
Grazie alla realizzazione di questo ampio e ambizioso progetto, Cascina Molino San Gregorio diventerà un luogo in cui accogliere e incoraggiare il desiderio di partecipazione e di protagonismo dei cittadini, un luogo di lavoro e di impegno oltre che di ricreazione.
Uno spazio aperto non solo a quanti vi risiederanno, ma all’intera cittadinanza, che potrà beneficiare del punto ristoro e delle attività culturali, delle attività di formazione e delle iniziative legate al benessere, allo sport e al tempo libero e che sarà chiamata a partecipare attivamente, prendendosi cura di un bene pubblico, che vuole tornare a essere un bene comune.
Saranno così valorizzati 900 mq della Cascina Molino San Gregorio con annessi 124 mq di spazi comuni e 1500 mq dell’ex CAM di Via Pusiano.
I PROMOTORI
Il Consorzio Cascina Molino San Gregorio è promosso da quattro storiche organizzazioni del non profit milanese: Consorzio Sir, Società Cooperativa Sociale Onlus; CeAS – Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus; Cascina Biblioteca, Cooperativa Sociale Onlus; Consorzio CS&L, Cooperativa Sociale Onlus.
LA CASCINA
Collocata nella parte nord orientale del Parco Lambro di Milano, Cascina Molino San Gregorio risale al XVII secolo e costituiva originariamente il mulino dell’attuale Cascina San Gregorio Vecchio, dalla quale è oggi separata dalla tangenziale. Alimentato dalla roggia Molina o Molinara, derivata da una deviazione del fiume Lambro, il mulino produceva l’energia meccanica necessaria a frantumare i cereali per la produzione della farina. Il complesso era costituito da un nucleo di quattro edifici e comprendeva l’abitazione del mugnaio, depositi per lo stoccaggio dei cereali e della farina, fienili e stalle. Nonostante nel corso dei secoli abbia subito diverse ristrutturazioni, la cascina ha conservato parte dei caratteri tipologici originari e rappresenta tuttora un’importante testimonianza dell’economia rurale lombarda.
IL PARCO
Con i suoi 780mila metri quadrati, il Parco Lambro è il parco pubblico più grande di Milano. Realizzato nel 1936 su progetto dell’architetto Enrico Casiraghi, allora responsabile del servizio verde pubblico del Comune di Milano, il Parco Lambro si trova nella zona est della città, al confine con i comuni di Vimodrone e Segrate. L’area verde era stata progettata per preservare un paesaggio tipico lombardo, che comprendeva una rigogliosa vegetazione spontanea, rogge e fontanili. Distrutto in gran parte nel corso della seconda guerra mondiale, quando gli alberi vennero abbattuti per ricavarne legna da ardere, il parco è stato riqualificato alla fine degli anni ’50 per opera di Romano Beretta, con l’acquisizione di nuovi terreni e la posa di nuovi alberi. A testimoniare il passato agricolo del parco, resistono ancora cinque cascine: Cascina San Gregorio Vecchio, l’unica ad aver mantenuto caratteristiche e funzioni originali, Cascina Mulino Torrette, oggi sede dell’associazione Exodus, Cassinetta San Gregorio, costituita da due fabbricati oggi sede del CeAS – Centro Ambrosiano di Solidarietà e di Cascina Biblioteca, e la Cascina Molino San Gregorio.
NOTIZIE
Incontro con Gabriele De Stefani del CeAS – Centro Ambrosiano di Solidarietà
Incontro con Monica Villa di Cascina Biblioteca
Incontro con Salvatore Semeraro di Consorzio SIR
Una nuova idea di benessere sociale. Per Milano. Insieme.
Stiamo costruendo una società giusta e attenta ai bisogni di tutti i suoi cittadini?
Saremo in grado di trasmettere alle generazioni future la bellezza e l’integrità della natura nella quale siamo cresciuti?
Sono domande che ci poniamo da tempo e che ci hanno spinto a intraprendere un percorso comune. Per questo, rappresentanti delle istituzioni, del mondo economico e di quello culturale, organizzazioni del terzo settore e singoli cittadini insieme, abbiamo deciso di raccogliere una sfida: sviluppare una nuova idea di benessere sociale.
Noi crediamo che la terra sulla quale viviamo sia un’eredità comune, i cui frutti devono andare a beneficio di tutti. Per questo ci impegniamo quotidianamente a costruire spazi nei quali germoglino, crescano e si rafforzino gesti di cura, accoglienza, generosità e solidarietà.
Vogliamo luoghi in cui la bellezza dell’ambiente naturale e quella sprigionata dalla cultura siano messi a disposizione dei cittadini, chiamati anch’essi a partecipare a questo grande progetto di nuova socialità.
Ci impegniamo a realizzare questa nuova idea valorizzando spazi pubblici, beni comuni che appartengono a tutti, e che rischiano di rimanere isolati ed esclusi dalla vita della città e dei suoi abitanti. Luoghi preziosi, carichi di storia, di cultura e di identità del nostro territorio.
La nostra scelta trova conferma anche nelle parole di Papa Francesco, che nella sua enciclica “Laudato si’” scrive: “È necessario curare gli spazi pubblici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” all’interno della città che ci contiene e ci unisce”.
Vogliamo luoghi che diventino laboratori nei quali lavorino insieme terzo settore, istituzioni e aziende. Modelli da replicare, spazi di riflessione, esempi concreti di una ecologia integrale da ricercare in tutte le nostre scelte, piccole o grandi che siano.
Sono doni che vogliamo fare alla città, alla quale chiediamo di condividere con noi questo nuovo modo di vivere e di stare insieme. Perché solo insieme possiamo costruire la nostra “casa comune” e quel mondo giusto e bello che vogliamo lasciare ai nostri figli.
HO FIRMATO IL MANIFESTO PERCHÉ…
“Ho firmato perché voglio godere di un bene comune e sentire la responsabilità di migliorarlo, con la partecipazione di tutti coloro che possono dare il proprio contributo. Molino San Gregorio è un esempio di ciò che dovremmo moltiplicare per vivere meglio ed essere migliori”
Francesco Benvenuto
Government Affairs Director Cisco“Ho firmato perché mi è piaciuta domanda con cui parte manifesto: stiamo davvero costruendo una società più giusta?”
Lamberto Bertolé
Presidente Consiglio Comunale di Milano“Ho firmato perché il manifesto lancia una sfida: creare quel cambiamento culturale, politico e sociale che Papa Francesco indica, a credenti e non credenti, nella sua enciclica Laudato si’
Don Virginio Colmegna
Presidente Fondazione Casa della Carità“Ho firmato perché per costruire il futuro serve fare rete”
Sergio Urbani
Direttore Generale Fondazione Cariplo“Ho firmato perché a Molino San Gregorio c’è la città sociale”
Aldo Bonomi
Sociologo“Ho firmato perché questo manifesto parla delle cose vere che riguardano la nostra vita come il benessere sociale, il rispetto dell’ambiente, la coesione, le relazioni”
Marco Granelli
Assessore Mobilità e Lavori pubblici“Ho firmato perché Molino San Gregorio è un luogo antico che tornerà ad essere utile e prezioso anche per il futuro”
Giovanni Cavedon
Presidente CeAS - Centro Ambrosiano di Solidarietà“Ho firmato perché questo progetto coniuga dimensione economica e sociale. La voglia di generare quello che non c’è dà un ulteriore valore aggiunto”
Francesco Allemano
Presidente Cascina Biblioteca“Abbiamo lanciato il manifesto perché vogliamo condividere con la città la nostra idea di benessere sociale: dare vita a luoghi dove si concretizzino gesti di cura, accoglienza, generosità, solidarietà e cultura a beneficio di tutti i cittadini”
Umberto Zandrini
Presidente Consorzio Cascina Molino San GregorioUmberto ZandriniVogliamo condividere con la città la nostra idea di benessere sociale.